Unico acquisto possibile al Romics per me che ho 0 cultura nerd

Il romics è uno schifo, sempre le stesse cose, sempre meno padiglioni e i prezzi dei biglietti salgono senza alcun rispetto...
...ed eccomi al Romics per il settimo anno di fila
...ed eccomi al Romics per il settimo anno di fila
Domani all'improvviso muoiono tutti nel mondo
Seguo la wave, preferiresti avere accesso a tutti i segreti della Cia o del Vaticano?
Nessuno col latte mangia meno di un intero pacco di biscotti, vero?
Bello sto guardando una serie su Netflix in cui noto che tutto è fatto per farti prendere e mi sto facendo prendere, ho Netflix da una settimana e sono già schiavo del sistema
Ballando con le stelle se stai un sabato sera a casa è una hit, dov'è la mia pensione?
Butto la mia anche se è strana
Cosa si prova ad essere un pipistrello
Fratelli di chat
I baffi
Le notti bianche
La macchina del tempo
Bushido la via del guerriero
Una spia tra di noi
Sulla strada (leggendolo)
Cosa si prova ad essere un pipistrello
Fratelli di chat
I baffi
Le notti bianche
La macchina del tempo
Bushido la via del guerriero
Una spia tra di noi
Sulla strada (leggendolo)
Vi condivido una apparentemente depressa quote che ho sempre ritenuto una delle frasi più motivazionali esistenti: "vivo solo perché è in mio potere suicidarmi quando desidererò"
Bella roba un intervento in cui ti aprono il palato, ti senti tipo che altri giocano a un videogioco e tu sei la missione. A tratti quasi figo seguire il gameplay. Tipo ti esce sangue a non finire ma te lo aspirano quindi è brutto ma non lo senti insomma weird, una volta va fatto.
Tranne quando il chirurgo e l'assistente hanno smesso di parlare tre secondi (facevano continuamente il commentary delle azioni) li ho panicato un attimo.
Tranne quando il chirurgo e l'assistente hanno smesso di parlare tre secondi (facevano continuamente il commentary delle azioni) li ho panicato un attimo.
Già che ho visto un post simile, mi manca la mia ex. Potrei pure incontrarla ma saprei che mi percepirebbe bisognoso. Odio fare pena.
2025, PARALLELISMI
Chi si barrica in casa ad eludere missili
Chi si incarcera in camera ad escludere simili
Catastrofi, mattanze, atomiche, fallout
Catastrofismo, ansie, profetiche, burnout
Chi porta pacchi bomba, col sogno di una causa giusta
Chi smista pacchi, non sogna, e spera che il chaos s'aggiusta
Chi a 20 è violento, un retaggio, disumanizza
Chi a 20 invia lento un messaggio,
a lei la idealizza
Perdite, distruzione, uomini senza arti
Perdite d'istruzione, uomini senza arti
C'è tormenta, è caduto nel mare, il suo grido è forte
Il barcone avanza, a bordo diventa prassi la morte
E non c'è nessuno che ascolta
È solo un vecchio in mare
È sola ha "Il vecchio e il mare"
In mano, sguardi, gli piace, vuole tentare la sorte
Lei anche, è la sua fermata, scende e si chiudono le porte
E non c'è nessuno che parla
Echi di propaganda, solo il successo è trasmesso
E chi sei se non proponi, solo il trasmesso è successo
Sparare, farsi scudo per proteggere esseri umani
Sparire, farsi scudo per proteggersi, è essere umani?
Davanti a schermare colpi, per risentir piangere i figli
Bimbi davanti a schermi, per evitare scompigli
Il domani è se non capitoli, e preciso sarai a puntare
Il domani è in sei capitoli che indeciso stai ad appuntare
Dove non c'è nessuno sulle strade, e tutto è raso al suolo
Dove son tutti sulle strade, ma ti sei reso solo
Chi si barrica in casa ad eludere missili
Chi si incarcera in camera ad escludere simili
Catastrofi, mattanze, atomiche, fallout
Catastrofismo, ansie, profetiche, burnout
Chi porta pacchi bomba, col sogno di una causa giusta
Chi smista pacchi, non sogna, e spera che il chaos s'aggiusta
Chi a 20 è violento, un retaggio, disumanizza
Chi a 20 invia lento un messaggio,
a lei la idealizza
Perdite, distruzione, uomini senza arti
Perdite d'istruzione, uomini senza arti
C'è tormenta, è caduto nel mare, il suo grido è forte
Il barcone avanza, a bordo diventa prassi la morte
E non c'è nessuno che ascolta
È solo un vecchio in mare
È sola ha "Il vecchio e il mare"
In mano, sguardi, gli piace, vuole tentare la sorte
Lei anche, è la sua fermata, scende e si chiudono le porte
E non c'è nessuno che parla
Echi di propaganda, solo il successo è trasmesso
E chi sei se non proponi, solo il trasmesso è successo
Sparare, farsi scudo per proteggere esseri umani
Sparire, farsi scudo per proteggersi, è essere umani?
Davanti a schermare colpi, per risentir piangere i figli
Bimbi davanti a schermi, per evitare scompigli
Il domani è se non capitoli, e preciso sarai a puntare
Il domani è in sei capitoli che indeciso stai ad appuntare
Dove non c'è nessuno sulle strade, e tutto è raso al suolo
Dove son tutti sulle strade, ma ti sei reso solo
Perché deve essere sempre tutto un gioco di potere tra due persone? A volte lo hai tu altre no, e non lo scegli. Mi percepisco nella posizione nella piramide che occupo per l'altro, mutevole o costante ma sempre presente. E questo mio ruolo lo decodifico sempre e subitissimo, anche in una conversazione con uno sconosciuto, basta una pausa nel parlato, un ritmo amplificato nella mia testa in una small talk in cui mi sento di una sillaba fuori tempo, e già lì capisco se posso dare, se gli/le potrei servire e per cosa, e dove mi sta collocando nella sua gerarchia (sopra-sotto in linea verticale disclaimer non parlo di teoria delle maschere di Pirandello, quella la do per naturale e la vedrei più come piano orizzontale di relazione, se mi seguite). Fatto sta che non so scappare da questo meccanismo. Forse è l'unico modo di relazionarci che abbiamo, il potere, possibile, va accettato e basta. Nelle volte in cui piango o perdo il controllo totalmente mi percepisco, aldilà di dove mi mettono gli altri. Capita di rado.
C'ho abbastanza sonno perché devo ancora abituarmi a una routine in cui mi sveglio a orari umani, e tra tre ore ho un'operazione dentistica medio importante da fare. Paura di sbadigliare durante l'intervento e che mi trancino metà palato: sbloccata
Ai notturni/notturne che hanno finito la scuola quindi ora è un po' come vi pare, finché vi sentite padroni degli orari a cui dormite e a cui vi svegliate bene, ma ai primi segnali che se volete andare a dormire a orari decenti non riuscite, che sia perché volete quella pace della notte (la conosco benissimo) che non trovate altrove, per ansia, per incapacità di rilassare la mente, dipendenza da luce blu o quel che sia, fatevi aiutare. Non sono nessuno per dirlo se non uno che guarda indietro dal 2020 in poi e vede molto tempo perso. Mi sento di dirlo ora perché sto iniziando una terapia su questo ed è la prima volta da anni che mi sveglio prima di mezzogiorno per una settimana consecutiva e mi sento già un po' meglio. Mi ha ispirato anche una canzone questo tema (nulla di incredibile) ma magari a breve la posterò.
La mia vittoria è il mio fallimento. Vorrei solo fallire, male, malissimo, uscire umiliato da tentativi neanche
lontanamente andati in porto. Così mi sentirei parte del gioco della vita. Utopia, darmi la possibilità di essere messo all'angolo dalle mie difficoltà centinaia di volte, invece non so quale parte radicata in me non mi concede di poterlo fare, quando arrivo a costruirmi le condizioni per un successo qualsiasi mi fermo, poco prima del piacere. Rimango nelle trame fantasmatiche della mia mente e trovo quiete nel "sei arrivato a fare in modo che sarebbe potuto accadere". E si accumulano rimorsi, non detti, non fatti mentre vedo intorno a me chiunque provare, apparendomi miope non guardando la realtà dei fatti, riuscendo? No, ma esprimendo se stessa, esternando la propria volontà e avendo fatto il massimo in ogni caso. Che poi,sei miope se non vedi bene delle lettere, come si può esserlo per le relazioni umane, dov'è il limite, dove sarebbe la prospettiva "giusta" da cui vedere le cose? Non c'è. Forse quella miopia è il senso della vita. Sicuramente non è nell'autosabotarsi in tutto,nel o nei talenti che sento e mi riconoscono di avere e non coltivo quanto potrei, nel bloccarmi con ragazze che palesano interesse per me, nella paura che sento quando so che l'altro ha imparato ad aspettarsi qualcosa da me, e dovrei solo continuare a essere me stesso per costruire un legame, ma non riesco, mi fermo alla consapevolezza del "tanto AVREI potuto". Condizionale, come condizione d'esistenza.
lontanamente andati in porto. Così mi sentirei parte del gioco della vita. Utopia, darmi la possibilità di essere messo all'angolo dalle mie difficoltà centinaia di volte, invece non so quale parte radicata in me non mi concede di poterlo fare, quando arrivo a costruirmi le condizioni per un successo qualsiasi mi fermo, poco prima del piacere. Rimango nelle trame fantasmatiche della mia mente e trovo quiete nel "sei arrivato a fare in modo che sarebbe potuto accadere". E si accumulano rimorsi, non detti, non fatti mentre vedo intorno a me chiunque provare, apparendomi miope non guardando la realtà dei fatti, riuscendo? No, ma esprimendo se stessa, esternando la propria volontà e avendo fatto il massimo in ogni caso. Che poi,sei miope se non vedi bene delle lettere, come si può esserlo per le relazioni umane, dov'è il limite, dove sarebbe la prospettiva "giusta" da cui vedere le cose? Non c'è. Forse quella miopia è il senso della vita. Sicuramente non è nell'autosabotarsi in tutto,nel o nei talenti che sento e mi riconoscono di avere e non coltivo quanto potrei, nel bloccarmi con ragazze che palesano interesse per me, nella paura che sento quando so che l'altro ha imparato ad aspettarsi qualcosa da me, e dovrei solo continuare a essere me stesso per costruire un legame, ma non riesco, mi fermo alla consapevolezza del "tanto AVREI potuto". Condizionale, come condizione d'esistenza.
Pensiero, spirale che contorce il mio intestino
Mi sento "altro" e forse trovo conforto in un destino
Per veder qualcosa mio, anche se è melma in cui affondo
Il respiro ormai è affanno, ciò che faccio solo sfondo
Mi sento "altro" e forse trovo conforto in un destino
Per veder qualcosa mio, anche se è melma in cui affondo
Il respiro ormai è affanno, ciò che faccio solo sfondo
POESIA SUL MARE
Che sia canto abissale o come pieghe su seta
Sei viaggio senza limite, strada senza meta
Millenario guardiano, osservi
senza giudizio
Tuo imperturbabile agio, la cura del mio supplizio
Custode di memorie quando lambisci le coste
Emancipi i viandanti da giuste strade supposte
Il rivolgersi d'onde non vuole certe risposte
Senza oblio della scelta, dai soste a anime scosse
Che sia canto abissale o come pieghe su seta
Sei viaggio senza limite, strada senza meta
Millenario guardiano, osservi
senza giudizio
Tuo imperturbabile agio, la cura del mio supplizio
Custode di memorie quando lambisci le coste
Emancipi i viandanti da giuste strade supposte
Il rivolgersi d'onde non vuole certe risposte
Senza oblio della scelta, dai soste a anime scosse