meglio il freddo che il caldo
Anonimo
Ma perché avete le voci belle brutte merde
Ciao sto mangiando come un animale selvaggio x mantenere quella stabilità che sta vacillando
ho appena pianto istericamente per fisica
FISICA
F I S I C A
ed é il primo argomento dell’anno…
FISICA
F I S I C A
ed é il primo argomento dell’anno…
damn sn al verde
suoni che a me piacciono ma agli altri di solito danno fastidio
- penne a scatto
- il rumore della tastiera del pc
- il rumore di lavatrice/asciugatrice
- il rumore di aspirapolvere
- motore su di giri
- rumore di macchina da scrivere
- rumore di avvitatore
veramente sto avendo il mal di vita
Uff vorrei un gattino 😞😮💨
niente, lo struccante migliore è e sarà sempre la mia famiglia. li odio
Il suo respiro era così fastidioso. Ma lui era lì, esisteva e basta.
Il suo sguardo era così invadente. Ma lui era lì, esisteva e basta.
La sua voce era così assordante. Ma lui era lì, esisteva e basta.
Era abituato a sentirsi di troppo. Aveva imparato a credere nei fallimenti con la grinta di un codardo. I suoi piedi erano troppo pesanti per andare ovunque. Inseguiva il silenzio tra quei palazzi sbilenchi e quelle voci affannate. Ogni tanto parlava ma non diceva mai niente. Nessuno ascoltava, nessuno comprendeva. I suoi timidi lamenti si perdevano nella folla come polvere nel vento. Aveva il vuoto negli occhi, sembrava uno specchio, trasparente, ma senza riflesso. Ad ogni colpo di stivale la pioggia apriva nuove crepe sulla sua pelle e lasciava frammenti sulla strada bagnata. Quei muri decadenti erano la sua prigione e ora li affrontava da straniero, già pronto a fuggire. Camminava con i pugni chiusi, non sapeva lottare, ma avrebbe dato la vita per quella mediocrità. Tra la gente recitava da spettatore sperando di passare inosservato, e nel frattempo fingeva di vivere la vita che aveva lasciato andare. La banalità del suo tormento era preoccupante, quasi quanto il narcisismo dei suoi pensieri. Ma lui era lì, esisteva e basta. E chissà cos'altro
Il suo sguardo era così invadente. Ma lui era lì, esisteva e basta.
La sua voce era così assordante. Ma lui era lì, esisteva e basta.
Era abituato a sentirsi di troppo. Aveva imparato a credere nei fallimenti con la grinta di un codardo. I suoi piedi erano troppo pesanti per andare ovunque. Inseguiva il silenzio tra quei palazzi sbilenchi e quelle voci affannate. Ogni tanto parlava ma non diceva mai niente. Nessuno ascoltava, nessuno comprendeva. I suoi timidi lamenti si perdevano nella folla come polvere nel vento. Aveva il vuoto negli occhi, sembrava uno specchio, trasparente, ma senza riflesso. Ad ogni colpo di stivale la pioggia apriva nuove crepe sulla sua pelle e lasciava frammenti sulla strada bagnata. Quei muri decadenti erano la sua prigione e ora li affrontava da straniero, già pronto a fuggire. Camminava con i pugni chiusi, non sapeva lottare, ma avrebbe dato la vita per quella mediocrità. Tra la gente recitava da spettatore sperando di passare inosservato, e nel frattempo fingeva di vivere la vita che aveva lasciato andare. La banalità del suo tormento era preoccupante, quasi quanto il narcisismo dei suoi pensieri. Ma lui era lì, esisteva e basta. E chissà cos'altro
Allora devo farw compiti pwro nn ce la faccio a muovermi
Comunque ok apparte il nascondere gli hints, altra mia funzione prefe il tasto repost
nn nw posso +
la sera le ore passano decisamente più in fretta rispetto al mattino/pomeriggio, è così ingiusto..
io voglio essere una fata
Non ho mai
Io che interrompo la mia sessione di allenamento per aver visto un libro storto sullo scaffale...sono pazzo