c'era una volta un povero zero
tondo come un o, tanto buono ma però
contava proprio zero e nessuno
lo voleva in compagnia. una volta per caso trovò il numero 1 di cattivo umore perché non riusciva a contare
fino a tre. vedendolo così nero
il piccolo zero si fece coraggio,
sulla sua macchina gli offerse un passaggio; schiacciò l’acceleratore, fiero assai dell’onore di avere a bordo un simile personaggio. d’un tratto chi si vede fermo sul marciapiede? il signor tre che si leva il cappello e fa un inchino fino al tombino… e poi, per giove
il sette, l’otto, il nove che fanno lo stesso. ma cosa era successo? che l’yno e lo zero seduti vicini, uno qua l’altro là formavano un gran dieci: nientemeno, un’autorità! da quel giorno lo zero fu molto rispettato, anzi da tutti i numeri ricercato e corteggiato: gli cedevano la destra con zelo e premura (di tenerlo a sinistra avevano paura), gli pagavano il cinema, per il piccolo zero
fu la felicità