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Perché deve essere sempre tutto un gioco di potere tra due persone? A volte lo hai tu altre no, e non lo scegli. Mi percepisco nella posizione nella piramide che occupo per l'altro, mutevole o costante ma sempre presente. E questo mio ruolo lo decodifico sempre e subitissimo, anche in una conversazione con uno sconosciuto, basta una pausa nel parlato, un ritmo amplificato nella mia testa in una small talk in cui mi sento di una sillaba fuori tempo, e già lì capisco se posso dare, se gli/le potrei servire e per cosa, e dove mi sta collocando nella sua gerarchia (sopra-sotto in linea verticale disclaimer non parlo di teoria delle maschere di Pirandello, quella la do per naturale e la vedrei più come piano orizzontale di relazione, se mi seguite). Fatto sta che non so scappare da questo meccanismo. Forse è l'unico modo di relazionarci che abbiamo, il potere, possibile, va accettato e basta. Nelle volte in cui piango o perdo il controllo totalmente mi percepisco, aldilà di dove mi mettono gli altri. Capita di rado.
4 days ago (edited)

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